SEMI, segni dei tempi

Come tutti i ragazzi di ogni generazione, anche io in età giovanile avevo alcune canzoni preferite, motivi con parole e musica che erano la colonna sonora delle giornate. Non una sola, e tutte in concatenazione, ma tra le tante una è rimasta particolarmente impressa nella mia memoria intellettiva e corporale: il suo ritmo scandito al battito del cuore, i suoi versi incalzanti e il suo ritornello e titolo emblematico mi hanno profondamente segnata…

Un brano e album in cui è inciso, anche un video-clip che mi ha tanto affascinata Prince - SIGN O THE TIMES tour 1987e un tour di concerti, alla cui esibizione a Milano ho assistito con entusiastica meraviglia, è un ‘pezzo’ universalmente considerato il masterpiece dell’autore, Prince Roger Nelson, e un capolavoro artistico, un’opera interprete dello spirito dei tempi che ha lasciato un solco profondo nella memoria collettiva. Come dimostrano la sua catalogazione nel repertorio enciclopedico Wikipedia, che dedica un’intera pagina a SIGN O’ THE TIMES, e soprattutto dalla sua interpretazione che ne hanno dato altri musicisti, cantanti e gruppi musicali negli stessi tempi, alcuni proprio tra i miei ‘preferiti’ a quei tempi, i vorticosi anni ’80-90 del Novecento: CHAKA KAHN ∼ SIMPLE MINDS. Un caposaldo della mia vita nelle intrecciate vicende in cui si è dipanata, un’idea fissa nel mio mondo interiore plasmato da sensazioni e percezioni sinestesiche e una pietra miliare nell’universo simbolico della mia immaginazione, SIGN ☮ THE TIMES è per me un incisivo segno dei tempi impresso nei campi in cui fare ricerca di oggetti simbolici per coltivare i significati, nessi semantici, delle relazioni umane durante e attraverso i tempi della storia.

L’eterno presente è simboleggiato nel mondo animale e vegetale dai semi, che contengono sia il passato che il futuro – Elémire Zolla, ARCHETIPI ( 1981 )

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