Era il prezzo del ‘sogno americano’ per gli italiani nel Novecento, e una canzone che da bimba cantavo insieme alla mia tata veneta, perciò tra le tante a disposizione on-line ho scelto la versione interpretata da Gigliola Cinquetti:

in mezzo al mare il bastimento si sprofondò … il consiglio della mia mamma l’era tutta la verità, mentre quello dei miei fratelli l’è sta quello che m’ha ingannà

La storia della giovane italiana che non riuscì ad arrivare in America oggi sembra quella di tantissime persone in mari e coste del Mediterraneo e confini d’Europa. La sua narrazione con il raffronto tra il saggio consiglio della madre e l’abbaglio dei fratelli una spiegazione con parole semplici della tragedia attuale. Un dramma allucinante, perché è assurdo che ancora adesso, con tutti i mezzi di cui disponiamo, possa ancora succedere che così tante persone costrette alla fuga siano ‘ingannate’ da false speranze e promesse.

Questa canzone mi ha impressionata molto, tanto che oggi l’ho cercata ripensando alle ragioni che mi avevano spinta a studiare con serio approfondimento le dinamiche delle migrazioni negli Stati Uniti, la realtà del ‘sogno americano’.

Con moltissima documentazione che dava un quadro esaustivo della complessa realtà, la mia ricerca ha prodotto tanti materiali utili a storiografi, sociologi e giuristi italiani ( e non solo ) per la comprensione di alcune questioni ‘cruciali’, dalla americanizzazione ai Quota Acts… tanto da venire impiegati e, purtroppo, anche usati strumentalmente da persone che invece dovrebbero – e potrebbero – agire con responsabilità, senza demagogia. In effetti, ripensandoci oggi dai miei scritti di 20 anni fa non emerge la più forte motivazione con cui ho affrontato la difficile impresa di cercare di capire e spiegare come con leggi, provvedimenti e interventi umanitari si possa dare risposte e soluzioni a drammi come le migrazioni di massa. Per me eventi che bisogna soprattutto percepire, riuscire a ‘sentire’ come propri, come ho descritto con una ‘ragione’ sottintesa in ogni riga delle pagine della mia tesi, esplicitata invece da questa canzone nei versi in cui la madre straziata immagina con ossessione il corpo della figlia diventato cibo per i pesci. Parole che danno voce all’assordante gemito silenzioso in ogni gesto e sguardo di mia nonna, mia madre, i miei familiari e i miei amici, tutte le persone che hanno sofferto lo stesso dolore.

Un pensiero su “… 100 lire …

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